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Contraddizioni 2

Mia nonna è una contraddizione vivente, ed è per questo credo che sia la persona della mia famiglia con la quale ho più cose in comune e alla quale assomiglio di più. Clara….nonna Clara, una donnina piccolina di 85 anni tosta come poche, che la guerra non solo l’ha vissuta ma anche fatta. È stata partigiana, Brigata Maiella, una delle più valorose brigate che combatterono nazisti e fascisti. Nonna è una civetta senza confini, quando la vado a prendere per fare un giro mi fa aspettare mezz’ora perché non esce di casa se non è truccata, profumata e se non ha messo la scarpa con il tacco. È una catto-comunista convinta, tanto ama il Signore (messa tutte le sere, preghiere appena sveglia e prima di andare a dormire) e tanto odia i preti, passa ore a maledire Berlusconi e a rimpiange la morte di Berlinguer ( “che uomo Mattia che era…un compagno vero!!”). Indipendente e testarda come poche persone al mondo. A 85 anni non rinuncia ad uscire almeno 2 volte al giorno, da sola, caldo o pioggia non fa la differenza; non sia mai che uno le dice che forse è meglio se la si accompagna….è capace che ti mozzica. Salutista convinta (mangia solo cose biologiche che si cucina da sola) però non rinuncia ad un bicchierino di rum alle 9 di sera e alle sigarette post pranzo e cena.Ha un’ironia che taglia come una lama e lo sguardo di chi la vita l’ha vissuta e non subita.A volte mi chiedo come sia possibile che una donna così sia stata una partigiana…..ma le mie perplessità non avranno mai una sua risposta. Quando provo a farle delle domande cambia argomento, quello che so sul suo essere stata partigiana sono cose che lei si è lasciata sfuggire.Un giorno le chiesi se avesse mai ucciso qualcuno…. Mi fulminò con gli occhi (che sono uguali ai miei…anzi i miei uguali ai suoi) e mi chiese “cosa c’è da essere fieri di una cosa del genere Mattia? Fascista o nazista …sempre un uomo era…con una famiglia e degli affetti”, “si ma…nazista o fascista …non è la stessa cosa nonna”, “forse….so solo che c’erano delle cose che andavano fatte e io le ho fatte per la tua libertà….quella di tuo padre.. dei tuoi amici. Non della mia. Io ero partigiana e dall’altra parte c’erano fascisti e nazisti…ma eravamo accomunati da due cose: eravamo tutti giovani ed eravamo tutti dei poveri cristi schiacciati da qualcosa di più grande di noi. Non rimpiango quello che ho fatto, lo rifarei …però Mattia devi capire che ti rimane qualcosa di marcio dentro, anche se sai che hai fatto bene. Ti dico solo una cosa…. L’uomo ha diritto di camminare guardando l’orizzonte e non per terra Eccola qua………….una delle frasi di mia nonna che mi porto dentro. Una delle tanti. Giorni fa me ne ha regalata un’altra. Eravamo nel suo orticello a zappare. Mi ha sgridato perché non avevo annaffiato un tronchetto di un alberello sfigatissimo: “Ah nò ma che lo annaffio a fare? È piccolo!!”, “è piccolo perché è come te….cosa credi di essere una quercia?....te sei quell’alberello…ogni uomo è un albero Mattia. E mò annaffiati!!" Io un albero? Le parole di nonna mi hanno fatto venire in mente un passo del Vangelo secondo Matteo (….sono agnostico ma leggo i testi sacri…non si può?): “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere”. Ho pensato che l’associazione di mia nonna dell’uomo ad un albero sia stravera. Se un albero ha delle radici ben radicate nella terra può avere anche un tronco possente, frutti buoni e rami vigorosi che possono abbracciare il mondo. È la radice la cosa fondamentale. La forza dell'albero sta, non tanto in ciò che si vede, ma in ciò che non si vede. Non all'esterno, all'interno. Non sopra, ma sotto: nelle radici. Un albero è forte tanto quanto le sue radici. Un uomo è forte tanto quanto le sue radici. Nessun albero grande si può sviluppare oltre le sue radici. Non terrà.
E la radice di un uomo sta nel suo passato e nel suo presente Mia nonna è un pezzo della mia radice e io della sua, mio padre è un pezzo della mia radice e io della sua, mia madre è un pezzo della mia radice e io della sua, mia sorella è un pezzo della mia radice e io della sua, i miei amici sono un pezzo della mia radice e io della loro Ma le radici hanno bisogno d’acqua per dare linfa all’albero, per permettergli di fortificare i rami e far nascere buoni frutti. L’uomo è albero e acqua allo stesso tempo, ha bisogno di avere acqua per fortificarsi e dà acqua per permettere ad un altro di diventare una quercia. E l’acqua che serve ad un uomo è l’amore in tutte le sue forme. Se mi sei amico dammi quest’acqua se puoi, aiutami a farsi che il mio albero dia dei buoni frutti, ed io aiuterò te. Ma mi devi innaffiare con cura, come io devo innaffiare con cura te Se lo fai una volta ogni tanto allora tratti me come io ho trattato quell’alberello nell’orto di mia nonna……non gli ho dato la giusta rilevanza.Quindi…se sei disposto a darmi il tuo tempo….io poi posso darti i miei frutti, altrimenti trovati un altro albero.

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