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Prima o poi smetto. Gli amici di Carlo:FEDERICO

A 14 anni, come tutti, Carlo iniziò le scuole superiori. Andò al liceo scientifico perché i prof delle medie avevano detto ai suoi genitori che “il ragazzo è portato per le discipline umanistiche”…. e poco importò a mamma e papà Astolfi che Carlo, sin da piccolo volesse fare il pittore. A dire il vero a Franco l’idea che Carlo facesse l’Istituto d’arte non dispiaceva affatto, un giorno avrebbe potuto avere Carlo nel suo laboratorio ma Mari Sol non volle sentire nulla; liceo scientifico aveva detto? Liceo scientifico si faceva….e poi “c’è disegno” l’unica motivazione che permise a Cà di rassegnarsi all’idea.

Primo giorno di scuola, settembre 1992, caldo terrificante, ore 9:00.
La professoressa di Filosofia, la prof Terenzi che pochi mesi dopo sarà “amorevolmente” ribattezzata da suoi alunni Terminator a causa della sua incredibile facilità nel bocciare, sta facendo l’appello chiedendo ai suoi nuovi alunni di “descrivere accuratamente il percorso scolastico appena concluso”.
Dopo Aricucci Marisa, anche lei poi ribattezzata “amorevolmente” dai suoi compagni “condom umano “ per la mancata avvenenza che la portava inevitabilmente a non avere un ragazzo, è il turno di Astolfi Carlo.
Eccolo là…il nostro povero Carletto. Camicetta azzurra, pantaloni blu, converse bianche, capelli castani e occhi chiari in piedi spiegare a Terminator il suo percorso scolastico mentre, sudando come un porco, pensa “come cazzo mi è venuto in mente di mettere sta camicia!!!”.
“Astolfi …mi dica….lei cosa vuole fare dopo il liceo?”.

Il pittore!!! Il pittore…io voglio fare il pittore”….era il pensiero di Cà, ma non lo disse per due validi motivi: sapeva che dicendo di fare il pittore mentre frequentava un Liceo scientifico sarebbe stato preso per uno scemo…..e poi...e poi fece il suo ingresso in aula Federico.
Più che un ingresso fu un terremoto. Il suo arrivo era stato annunciato da un rumore…rumore tipico di uno che corre come un pazzo per il corridoio perché è in ritardo….e quel rumore di scarpe di gomma sul pavimento appena pulito con la cera divenne presto il rumore di un porta spalancata con forza. E in effetti…..Invicta nera in spalla, Smemoranda, polo bianca ed una montagna di riccioli neri, scurissimo di carnagione :
Uhh…che corsa….scusi professorè……il motorino….non partiva…il bus….andato… sono venuto a piedi di corsa” …non male come presentazione pensò Carlo.
Con aria di chi ha appena visto un gatto morto la Terenzi chiese “ lei è?”.
Brighi….Federico Brighi…..quello che mancava al suo appello mi sa”.
“Brighi ….è in ritardo….ed è il suo primo giorno di scuola….cambi direzione Brighi………. si sieda!!”.
Naturalmente quale era secondo voi l’unico posto in aula rimasto libero? Esatto…..quello vicino a Carlo. In fondo è logico che siano diventati amici se ci pensate bene. Erano, e sono, due persone che non hanno nulla in comune. Già a guardarli fisicamente si capisce che sono opposti. Carlo castano, occhi chiari, carnagione chiara e fisico asciutto; Federico capelli neri come la pece e ricci, occhi scurissimi e carnagione olivastra ed una pancetta che poi Cà ribattezzò “la pancia del bevitore di birra”….uno svedese ed un arabo! Caratterialmente poi…… uno riservato e l’altro sfacciato, uno riflessivo e l’altro che manco arriva a contare fino ad uno che ha già combinato qualcosa, uno sempre attivo e l’altro pigrizia fatta uomo. Però si compensavano. Carlo amava definire i loro caratteri così “io sono uno tranquillo che ha momenti di follia…..lui un folle che ha momenti di tranquillità”.
Sta di fatto che si conobbero così…nel settembre 1992. Nel settembre 2007 Cà e Fede…erano ancora amici. Grandi amici.
...Continua

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ma lo vuoi mettere il resto o no???

Matty ha detto...

ehh con calma

fano ha detto...

ciao bel blog!!mi sono aggiunto tra i lettori

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