BLOG -Gemellato

Richiesta per chiunque mi senta o voglia farlo

Piccola richiesta anticipata per Babbo Natale o, nel caso sia vero che esiste, per Dio, o Gesù o Buddha o qualunque Essere supremo che abbia 5 minuti per ascoltarmi.
Facendo una piccola premessa..ovvero che nonostante i mie enormi e numerosi difetti credo di poter essere considerato un brav'uomo...vorrei, se è possibile avere indietro un paio di cose che ho perso:
  1. Il mio cagnolino Pedro....cagnolino di stoffa color blu, con un occhio solo e una coda mezza mordiccchiata dal sottoscritto che all'epoca dei morsi aveva solo 3 anni e non si rendeva conto del dolore provocato a Pedro. Giuro che oggi non lo morderei più;
  2. Le corse della formula 1 che vedevo con papà, ma voglio quelle dove c'erano Senna!
  3. Il cubo di rubick che avevo modificato per riuscire a risolverlo sempre;
  4. La ragazzina che ora è una donna e che non vedo da tanto tempo;
  5. La mia maglia di Jovanotti con scritto "Yo è qui la festa?" che mi ha causato una serie innumerevole di riprese per il culo;
  6. I miei robot..........devo finire di dargli da mangiare;
  7. Il mio poster di Kim Basinger;
  8. Il gioco Tic Toc;
  9. Il crystall ball con cui ho macchiato mille volte il muro della casa di nonna;
  10. I succhi di frutta fatti in casa da nonna;
  11. E le patatine d'aria...le dix;

Attendo ansiosamente che almeno una delle mie richieste possa essere soddisfatta....nell'attesa mi metto a fare le ombre cinesi.

La MIA...ragazza dagli occhi scuri

Ahh mamma mia, quanto sai essere rompipalle Sabry! E nonostante tutto mi chiedo se riuscirò mai a staccarmi da te. Quando penso che potresti non esserci però mi sento terrorizzato.
Al di là di tutto...al di là di lei...al di là di me...all di là di te...riusciremo mai a essere normali io e te? A essere sincronizzati?
Forse il problema è che lo siamo, non normali, ma sincronizzati...solo che cantiamo due canzoni differenti. Boh
Comunque oggi mentre ti vedevo ridere m'è venuto in mente il giorno che ti ho conosciuta, la prima scena che ricordo è di te...che ridi.
Ridi sempre te, ma con gli occhi....occhi che 1000 volte mi hanno fissato, scrutato, pugnalato e soccorso. Mi basta che mi guardi in un certo modo e capisco cosa vuoi dirmi, ovvero:
  • smettila di fare il coglione
  • sei proprio un coglione
  • smettila di farmi ridere che non è il momento
  • riuscirai mai a essere serio?
  • ma come faiiiii!??!?!
  • Matty respira...lascià perdere...non ti incazzare

E poi c'è quello sguardo...quello che preferisco...quello che dice:

  • Al di là di tutto...ti voglio bene

Ehhh come faceva??

Ridendo e correndo,
Dietro lo stadio
Con te, la mia ragazza dagli occhi scuri
Tu, la mia ragazza dagli occhi scuri
Ti ricordi quando
Eravamo soliti cantare
Sha la la la la la la la la la
la te da

Elogio della canzoncina

La canzoncina che senti nel blog, e non solo, mi fa pensare ad una cosa: alla bellezza delle canzoncine appunto.
Sono giorni che la canticchio e sono giorni che mi sento dire "ma su ascolta qualcosa di meglio di sta minchiata!!" (...ho amici molto fini e di classe)...ma perchè? Ma io non mi ci vedo di prima mattina che esco di casa, con il sole in faccia , io miei occhiali da sole, che mi avvicino alla mia moto canticchiando "ad auschwitz c'era la neve"...non ha senso su.
Ma vuoi mettere con questa "sinceritàààà adesso è tutto così sempliceee...fiuu fiuuu...trallalàà".Ma anzi a me piace proprio sta canzoncina.
Mi immagino già in primavera tutto baldanzoso che l'ascolto, ripensando a quest'inverno di merda (sono anche io come i miei amici un uomo fine e di classe), mentre la fischietto con un bel gelato in mano, la camicia e i pantaloni leggeri che sorrido a tutti solo perchè...ascolto una canzone allegra.
E poi chi lo dice che una canzone fru fru è stupida? Se si ascolta bene il testo mica è così scontato "sincerità un elemento imprescindibile per una relazione stabile"...eh diciamolo c'ha un senso.
Vabbè se nn ti ho convinto non fa niente....canticchia ad auschwitz c'era la neve io preferisco un gelato.
E ci metto pure il carico ......una delle mie canzoni preferite in assoluto è questa...tiè!

Prima o poi smetto. Gli amici di Carlo:FEDERICO

A 14 anni, come tutti, Carlo iniziò le scuole superiori. Andò al liceo scientifico perché i prof delle medie avevano detto ai suoi genitori che “il ragazzo è portato per le discipline umanistiche”…. e poco importò a mamma e papà Astolfi che Carlo, sin da piccolo volesse fare il pittore. A dire il vero a Franco l’idea che Carlo facesse l’Istituto d’arte non dispiaceva affatto, un giorno avrebbe potuto avere Carlo nel suo laboratorio ma Mari Sol non volle sentire nulla; liceo scientifico aveva detto? Liceo scientifico si faceva….e poi “c’è disegno” l’unica motivazione che permise a Cà di rassegnarsi all’idea.

Primo giorno di scuola, settembre 1992, caldo terrificante, ore 9:00.
La professoressa di Filosofia, la prof Terenzi che pochi mesi dopo sarà “amorevolmente” ribattezzata da suoi alunni Terminator a causa della sua incredibile facilità nel bocciare, sta facendo l’appello chiedendo ai suoi nuovi alunni di “descrivere accuratamente il percorso scolastico appena concluso”.
Dopo Aricucci Marisa, anche lei poi ribattezzata “amorevolmente” dai suoi compagni “condom umano “ per la mancata avvenenza che la portava inevitabilmente a non avere un ragazzo, è il turno di Astolfi Carlo.
Eccolo là…il nostro povero Carletto. Camicetta azzurra, pantaloni blu, converse bianche, capelli castani e occhi chiari in piedi spiegare a Terminator il suo percorso scolastico mentre, sudando come un porco, pensa “come cazzo mi è venuto in mente di mettere sta camicia!!!”.
“Astolfi …mi dica….lei cosa vuole fare dopo il liceo?”.

Il pittore!!! Il pittore…io voglio fare il pittore”….era il pensiero di Cà, ma non lo disse per due validi motivi: sapeva che dicendo di fare il pittore mentre frequentava un Liceo scientifico sarebbe stato preso per uno scemo…..e poi...e poi fece il suo ingresso in aula Federico.
Più che un ingresso fu un terremoto. Il suo arrivo era stato annunciato da un rumore…rumore tipico di uno che corre come un pazzo per il corridoio perché è in ritardo….e quel rumore di scarpe di gomma sul pavimento appena pulito con la cera divenne presto il rumore di un porta spalancata con forza. E in effetti…..Invicta nera in spalla, Smemoranda, polo bianca ed una montagna di riccioli neri, scurissimo di carnagione :
Uhh…che corsa….scusi professorè……il motorino….non partiva…il bus….andato… sono venuto a piedi di corsa” …non male come presentazione pensò Carlo.
Con aria di chi ha appena visto un gatto morto la Terenzi chiese “ lei è?”.
Brighi….Federico Brighi…..quello che mancava al suo appello mi sa”.
“Brighi ….è in ritardo….ed è il suo primo giorno di scuola….cambi direzione Brighi………. si sieda!!”.
Naturalmente quale era secondo voi l’unico posto in aula rimasto libero? Esatto…..quello vicino a Carlo. In fondo è logico che siano diventati amici se ci pensate bene. Erano, e sono, due persone che non hanno nulla in comune. Già a guardarli fisicamente si capisce che sono opposti. Carlo castano, occhi chiari, carnagione chiara e fisico asciutto; Federico capelli neri come la pece e ricci, occhi scurissimi e carnagione olivastra ed una pancetta che poi Cà ribattezzò “la pancia del bevitore di birra”….uno svedese ed un arabo! Caratterialmente poi…… uno riservato e l’altro sfacciato, uno riflessivo e l’altro che manco arriva a contare fino ad uno che ha già combinato qualcosa, uno sempre attivo e l’altro pigrizia fatta uomo. Però si compensavano. Carlo amava definire i loro caratteri così “io sono uno tranquillo che ha momenti di follia…..lui un folle che ha momenti di tranquillità”.
Sta di fatto che si conobbero così…nel settembre 1992. Nel settembre 2007 Cà e Fede…erano ancora amici. Grandi amici.
...Continua

Scusate tanto...

...è una scena folle. Però la devo mettere e la dedico a Sabry...oggi abbiamo replicato questa scena se non fosse per due dettagli: niente giubotto di pelle e niente ti amo. Però caxxo che ballerini fanstastici altro che sti due!!

......non è male

Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica
Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità
Adesso è un rapporto davvero
Ma siamo partiti da zero
All’inizio era poca ragione
Nel vortice della passione
E fare e rifare l’amore
Per ore, per ore, per ore
Aver poche cose da dirsi
Paura ed a volte pentirsi
Ed io coi miei sbalzi d’umore
E tu con le solite storie
Lasciarsi ogni due settimane
Bugie per non farmi soffrire
Ma a volte era meglio morire
Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica
Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità
Adesso sembriamo due amici
Adesso noi siamo felici
Si litiga quello è normale
Ma poi si fa sempre l’amore
Parlando di tutto e di tutti
Facciamo duemila progetti
Tu a volte ritorni bambino
Ti stringo e ti tengo vicino
Sincerità
Scoprire tutti i lati deboli
Avere sogni come stimoli
Puntando all’eternità
Adesso tu sei mio
E ti appartengo anch’io
E mano ella mano dove andiamo si vedrà
Il sogno va da se, regina io e tu re
Di questa storia sempre a lieto fine
Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica
Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità…

Prima o poi smetto. Parte prima

"Prima o poi smetto" altro non è che il titolo di una storia che ho scritto e che forse pubblicheranno (forse...). Ora siccome è roba mia ho deciso di pubblicare qui, in varie parti, questa piccola storia.
Quindi ecco le prime pagine...spero che vi piacciano.

EPILOGO

In quel momento, in quel preciso momento, si accorse che era felice. Anzi, capì cosa fosse la felicità. Capì anche, che altre volte nella vita era stato felice ma non se n’era accorto. Guardando quegli occhi, dietro una vetrata, comprese che la felicità è come quando stai crepando di caldo, ci sono 33 gradi, l’umidità ti toglie il fiato e stai per svenire ma in quel momento si alza una brezza fresca che ti permette di riprendere a camminare.

LA FAMIGLIA DI CARLO

Carlo è un giovane uomo di 30 anni. Un ragazzo normalissimo con una vita normalissima.
Una madre, Mari Sol, insegnate di disegno d’origine spagnola con il vizio di mettere il vino in freezer; un padre Franco, restauratore di mobili antichi, con il vizio, secondo Carlo, di permettere alla moglie di mettere il vino in freezer ed un fratello più grande, Arturo, con il quale tutto sommato ha un buon rapporto.
Una normalissima famiglia quella di Carlo; d’estate, grazie al fatto che Mari Sol durante l’anno aveva messo via un po’ di soldi, si andava in villeggiatura al mare per far respirare aria pulita ai ragazzi. D’inverno i bambini andavano a scuola, i genitori a lavorare. Si pranzava tutti assieme commentando il tg. Il pomeriggio Mari Sol dava lezioni di spagnolo, Franco tornava in laboratorio ed i ragazzi, dopo aver fatto i compiti e visto qualche cartone andavano in piscina. Ogni tanto, naturalmente, capitava che Carlo e Arturo avessero amichetti a casa o fossero loro ad andare a trovarli per studiare e poi giocare magari a calcio nel cortile o per le strade. Dopo cena Mari Sol e Franco scambiavano due chiacchiere davanti alla tv e i ragazzi stavano in camera con Arturo che si piazzava davanti al computer e Carlo davanti ai suoi disegni. Qualche volta c’erano ospiti a casa, altre volte andavano al cinema, in pizzeria o allo stadio tutti assieme.
Poi col tempo Carlo ed Arturo sono cresciuti….c’erano sempre la scuola e lo sport, fondamentali per Franco, però i pomeriggi erano un po’ diversi; Arturo infatti iniziava ad uscire con gli amici e le sue ragazzine, Carlo invece preferiva disegnare fin quando anche lui iniziò a notare le sue compagne di classe, soprattutto Francesca.
Come i bambini diventavano ragazzi, Mari Sol e Franco si facevano un po’ più vecchi. Le situazioni in casa iniziarono a cambiare….c’era qualche litigio. Franco che litigava con Mari Sol, Mari Sol che litigava con Franco e Carlo ed Arturo ogni tanto se la davano di santa ragione. Ma poi tutto tornava apposto.
Si volevano bene gli Astolfi, e se ne vogliono ancora.
Carlo ha dei ricordi pieni d’amore che riguardano la sua famiglia. Ricorda ancora oggi quando un giorno, tornando prima da scuola, trovò i suoi che si baciavano come due ragazzini sul divano; o le notti d’estate passate a parlare di ragazze con Arturo sfumazzando le prime sigarette; o il giorno in cui Mari Sol, con tanto imbarazzo e dolcezza, gli fece il “discurso sul sesso…..” o quando, mentre erano andati a pesca, Franco gli raccontò di come fosse stato lui da giovane e Carlo ha ancora perfettamente impressa nella memoria la sensazione che ebbe quel giorno…capì che lui e suo padre erano tanto simili, proprio loro che parlavano poco perché Franco, sarà stato per l’altezza o per la voce profonda, aveva sempre dato a Carlo l’impressione di uno con cui più di tanto era impossibile parlare.
In poche parole, la famiglia Astolfi era apparentemente la famiglia normalissima nella quale Carlo crebbe.
Ora sia chiaro che “l’apparentemente” è una definizione dello stesso Carlo…. Lui che c’è cresciuto, tutta questa normalità non l’ha mai vista. Mari Sol nonostante 45 anni trascorsi in Italia ha ancora un fortissimo accento spagnolo per il quale, in casa, viene chiamata “Pedro Almodovar”; Franco ha sempre avuto la convinzione che tutti gli oggetti possiedono un’anima e che quindi bisogna parlarci…cosa che più di una volta ha messo Carlo in imbarazzo….del resto, concediamoglielo, quando hai un amico in casa nessuno vorrebbe vedere il proprio padre che stringe un telecomando urlandogli “ahhhh ti eri nascosto sotto il cuscino bastardo!!!”! Per non parlare di Arturo,,che fin dall’età di 15 anni ha iniziato a dire al fratello “tu….tu….sei il fratello minore del Bill Gates del nuovo millennio….non dimenticarlo Cà!!!”.
Va bene su…..piccole cose, tutti abbiamo qualcosa di folle nella nostra famiglia, solo che Carlo ci fa caso. Del resto lui è così. Non gli sfugge nulla.
È anche vero che poi questa follia a Carlo non dispiace….un giorno nonna Claudia, la catto -comunista (cattolica e comunista) mamma di Franco, alla quale era affezionatissimo, gli disse “la normalità è mancanza di coraggio”, gli piacque la frase, da quel giorno la fece sua, anche oggi se fa qualcosa di stupido, nulla di serio Carlo non è sciocco, come mettersi a giocare ad “un, due, tre stella” o a cantare a squarciagola le sigle dei cartoni, ripensa a quella frase e fa spallucce se magari qualcuno lo vede e lo scambia per un pazzo.
Sta di fatto che non è nella famiglia di Carlo che troverete la risposta. E comunque avremo tempo per capirli meglio….gli Astolfi.

(.......continua)

Alla fine te l'ho ciulata

........sorry The Blonde

Il calzino spaiato è come la vita di coppia

Il calzino spaiato rappresenta la perfetta metafora della vita di coppia.. questa è la teoria che voglio spiegare ed è forse il caso di fare un piccola premessa a questa cosa.
Pochi giorni fa ero a cena con un mio carissimo amico, Marco detto Er Canna ( un nome un perché); Canna è famoso nel mondo (almeno nel mio lo è) perché ha una teoria su ogni piccola cosa …teoria che al 90% si rileva assurda (nel senso che è folle) come colui che l’ha creata. A questo particolare di Canna va aggiunta la mia propensione ad assecondare ogni sua ipotesi cazzeggio-filosofica, anzi diciamo che lo fomento perché amo perdermi nei labirinti della sua mente. Comunque l’altra sera, nel bel mezzo di una cena in cui l’argomento politica la faceva da padrone, Canna mi guarda e mi dice serissimo:
ho perso un calzino ieri, l’ennesimo calzino perso..ora ti chiedi mai perché perdiamo calzini e dove vanno a finire?”
“ e cazzo questi si che sono discorsi…dove vanno?? Mmm…dunque o c’è un cimitero o paradiso dei calzini spaiati, oppure, ipotesi validissima…una volta morti passiamo l’eternità a contare i calzini persi in vita oppure…e dico oppure…i calzini si infilano nella lavatrice o negli indumenti e quindi non li troviamo più”
no…no e no
“come no?”
no…i calzini non spariscono mai
“si eh…e allora che fine ha fatto il tuo calzino?”
“….se perdi un calzino c’è un perché” (e qui ho capito che la sua mente aveva preso il via)
“ e sarebbe sto perché
?”
il calzino è come la tua donna”……………..qui non ho replicato, ho lasciato che lui parlasse…"il calzino spaiato è come l’amore…hai presente la frase Dolce metà…la mezza mela?? Eh è quello…la dolce metà è un calzino!! Pensaci. Sei in un negozio e vedi sti calzini…li prendi, li guardi, li tocchi e te li compri…e li hai comprati in mezzo a una miriade di calzini di ogni colore e stoffa…ma te hai voluto QUEI calzini…..vai a casa tutto contento e il giorno dopo lo indossi…e ti senti fighissimo con sti calzini…e li rindossi e ancora e ancora….li lavi.. ti prendi cura di loro e li indossi…poi però dopo qualche giorno inizi a sentire che quei calzini non ti stanno più così bene..e li rimetti nel cassetto..passa il tempo e distrattamente li indossi….un giorno puf…sparito un calzino e ti rimane solo quello spaiato. Ora perché è spaiato?”
“perché?”
perché ti sei dimenticato di lui…il calzino è come una donna cazzarola…ha bisogno di cure attenzioni!
“ non credo che alle donne faccia molto piacere essere paragonate alle calze ma vabbè”
no no guarda che anche noi siamo calzini eh…..un calzino è l’uomo l’atro è la donna…il problema quindi…non è perché perdiamo il calzino ma..perchè non facciamo nulla per ritrovarlo…te fai qualcosa?? La fai? ”.
No, non lo faccio…ma a Pasqua mi compro un paio di calzini nuovi perchè "gira che ti rigira,in una vita o in un'altra, si riaccoppiano sempre"

Bruce Springsteen - Valentine's Day

E' San Valentino, auguri agli innamorati (anche se non credo molto in questa festa eh) e soprattutto a chi non lo è...quindi auguri a me...e a te che leggi se stai come me.
E se stai come me...allora stai con me sentendo questa canzone...

"Sto guidando una grande lenta macchina scorrendo veloce l'autostrada nell'oscurità
Ho una mano salda sul volante e una mano sta tremando sopra il mio cuore
Sta pulsando piccola come se dovesse scoppiare all'imporvviso e non si fermerà finchè non sarò di nuovo solo con te

Un mio amico è diventato padre la scorsa notte
Quando parliamo nella sua voce posso sentire la luce
del cielo e dei fiumi e dei cani lupo tra i pini
E quel grande jukebox sulla Strada 39
Dicono che viaggi più veloce chi viaggia da solo
Ma stanotte mi manca la mia ragazza, signore, stanotte mi manca la mia casa

E' il suono delle foglie portate dal vento lungo la strada
Che mi ha portato qui fuori su questa spettrale vecchia autostrada stanotte
E' il grido del fiume attraversato dalla luce della luna
Non è questo di cui ho paura piccola
Ciò che mi spaventa è perdere te

Dicono che se muori nei tuoi sogni muori davvero nel tuo letto
Ma dolcezza, la scorsa notte ho sognato che i miei occhi si rovesciavano all'indietro
E la luce di Dio giungeva a illuminare tutto
Mi sono svegliato nell'oscurità spaventato e ansimante come un neonato
Non era il letto freddo del fiume che sentivo scorrere sopra di me
Non era l'amarezza di un sogno che non era diventato realtà
Non era il vento nei campi grigi che sentivo passare tra le mie braccia
No, no piccola eri tu
Perciò stringimi fortedolcezza dimmi che sarai per sempre mia
E dimmi che sarai la mia unica innamorata"

..........questo è il tuo cd preferito di Bruce vero? (sto parlando alla ragazza che mi parla di gambotte su msn)


Il questionario di Bernard Pivot

Ho capito che sono un caso grave, ho capito che amo le domande perchè raramente ho le risposte e quando mi capita di essere dentro quel "raramente" godo come un paguro (ammesso che il paguro goda, si sa che è pigro e si accoppia pochissimo).
Comunque....una cosa che amo è rispondere alle domande fatte per bene; ora se hai la possibilità di vedere un programma trasmesso da una tv satellitare, Inside the Actor's Studio, saprai bene che il presentatore, James Lipton direttore della mitica scuola di recitezione, alla fine della sua chicchierata con attori, registi e via dicendo, pone al suo interlocutore un questionario creato da Beranrd Pivot sullo stile di quello più celebre di Proust.
Ho provato a rispondere....se ti va di cazzeggiare fallo pure te.
  1. Qual è la tua parola preferita? Yep (lo so che non ha senso...ma a me piace)
  2. Qual è la parola che ti piace meno? Forse
  3. Cosa ti stimola creativamente, spiritualmente o emotivamente? Il dubbio
  4. Cosa invece ti deprime? L'assenza di dubbi
  5. Qual è la tua parolaccia preferita? Cazzarola
  6. Quale suono o rumore ami? Quello dell'aspirapolvere (eh mi concilia il sonno che ci posso fare?)
  7. Quale suono o rumore non sopporti? La sirena dell'ambulanza
  8. Quale professione, diversa dalla tua, ti piacerebbe svolgere? Collaudatore di preservativi...o scrittore
  9. Quale professione non svolgeresti mai? Tutte le farei..non mi faccio problemi..ovvio non il killer
  10. Se il Paradiso esistesse, cosa vorresti sentirti dire da Dio al tuo arrivo ai cancelli del Cielo? Benvenuto alla festa amico mio.......lì ci sono le persone che ami e non avevi più.

Rispondi

Assecondo il maniaco che è in me e che ama uscire fuori e giocare con la gente. Il Matti-maniaco lancia questa sfida a se stesso; mi chiedo "cosa mi serve per capire se posso essere amico di una persona?"...ho capito che ho bisogno di sapere alcune cosucce, che nn mi bastano le mie sensazioni...... e che spesso le sensazioni mi hanno portato a sbagliare (traduzione l'ho presa in culo).Cosa voglio sapere delle persone che mi vogliono bene???
Ho fatto una lista ecco una serie di domande che vorrei fare ma per pudore/imbarazzo/rispetto evito:
  1. cd preferito italiano e straniero......(bouns, i cd diventano quattro per metterci pure i gruppi)?
  2. sei di destra o di sinistra?
  3. fiore più inutile al mondo?
  4. se dico batuffolo che rispondi? (di botto senza pensarci)
  5. hai mai mangiato un pezzo di cioccolatto..una barretta di fondente....col pane?
  6. quante volte hai sbruffato causa alcool? (sbruffato...vomitato)
  7. se ti mando un sms-una mail-un messaggio su msn....dopo quanto mi rispondi?
  8. se ti dico che ti devi fidare di me.... tu ti fidi?
  9. hai intenzione di farmi soffrire??
  10. (valido per la risposta affermativa al numero 9) perchè cazzo mi fai soffrire?????? Come cazzo ti permetti?????
  11. mi fai guardare nei tuoi occhi senza che io ti guardi?
  12. mi fai parlare senza usare le parole?
  13. hai mai tirato una patatina scongelata contro un muro solo per vedere se rimaneva appiccicata al muro?
  14. fai le boccacce ai bambini se ti guardano?
  15. ti ricordi che la strada serve ancora per giocare a unduetrestellaaaaaaaaaaaa?
  16. chiudi gli occhi.........che vedi? ora ora in questo momento oraaaaaaaaaa!
  17. hai mai pensato, prima di baciare, in che senso dovevi muovere la lingua in bocca? senso orario o antiorario?
  18. che profumo sei?
  19. piangi la notte? si? no? perchè si e perchè no
  20. se dico.."mi manca sempre l'elastico per tener su le mutande così le mutande al momento più bello mi vanno giù" che cosa pensi?

Basta così? No non basta, ma sono solo egoista non diffidente. Bacio bacio baciooooooooooo

La spiritualità del cesso

Non ho nulla se non sono capace di donare il mio nulla agli altri (M. riflessione sul cesso....non c'è luogo più fecondo per la spiritualità del cesso!!! Sempre pensato..........).

Stronzo di un Petrarca

"La verità abita nell'interiorità dell'uomo" frase di Petrarca. Sono 3 giorni, da quando stavo rileggendo il buon Francesco, che mi ronza in testa questa frase. Che vuol dire?? Che cazzo vuole dire? Che l'uomo cela la verità a se stesso e agli altri? Che solo in noi esiste e quindi che la nascondiamo agli altri? E come si fa? Come facciamo a trovare la verità? La troviamo solo se facciamo un lavoro spirituale su noi stessi? E se non siamo capaci?? Se nn c'è nulla di spirituale in noi? Io ce la faccio a trovarla la MIA verità?
Fanculo Francè

Buoni propositi che non manterrò

  1. ridurre il numero di sigarette perchè tanto so che nn riesco a smettere di fumare;
  2. essere + presente per i miei familiari;
  3. contare fino a 999 quando parla mio padre;
  4. imparare a cucinare etnico;
  5. vedere + mostre;
  6. viaggiare di +;
  7. fare all'amore riducendo il numero delle donne con cui farlo;
  8. suonare di + la chitarra;
  9. camminare con una mano in tasca lasciando l'altra a disposizione di chi la vuole;
  10. portare a 200 il numero delle mie converse;
  11. essere meno vanitoso (nn ce la fò....questa nn la fò....vabbuò);
  12. essere meno egocentrico (mmmmmmmm );
  13. imparare a piangere;
  14. comprare più giacche e cravatte e vestrimi più serioso (nothing is impossible);
  15. iniziare a mettermi qualcosa addosso anche se per casa non c'è nessuno;
  16. portare Ludo a Disneyland (Ludo o io?????????);
  17. continuare a coccolarmi;
  18. comprare un BlackBerry e usarlo!;
  19. continuare ad essere come sono con gli amici....senza pensare che loro possono nn essere + come sono loro con me;
  20. imparare meglio l'inglese.....e studiare lo spagnolo hoooolllèèè

Per ora avast...

Io, lo zingarello e l'altro me e un terzo me

Caffè cornetto e una voce "mi dai un euro?". Eccolo là, 8 anni, occhi scuri, faccia sporca, mani sporche e capelli sporchi. "Che ci fai in giro a quest'ora con questo freddo? Dove sono i tuoi? E ci vai a scuola te?" e l'altro M "Mi dai un euro? Ma che cazzo ti credi che i soldi mi escono dal culo?". "Mi dai un un euro?????"....."ma tu guarda so stronzo! Pure lo pretende l'euro! E se ti dessi un calcio in culo??? Ma va a fanculo và"...... sorrido "Non mi hai risposto"-"faccio l'elemosina...........mi dai un euro?".....mano aperta- "ma cazzo insiste!!"- " e se ti offrissi la colazione?"-"No. Mi dai un euro?"-"Noo dice nooo. Ma vaffanculo moccioso". "50 centesimi?"...mano aperta-"cazzo fai tratti pure??"- "Dove sono i tuoi? Ci vai a scuola?". Se ne và; lo guardo e mi chiedo se M abbia vinto, se sto diventando stronzo e fascista, e dove cazzo sono i suoi genitori. "Te lo dico io dove sono a rubare"......sto diventando fascista? "Naaaa non sei fascista è solo che non ce la fai più a vedere questi bambini che fanno l'elemosina, gli davi i soldi e lui li dava al padre.....ammesso che ce l'abbia, e comunque non credo che vada a scuola, no"- No? E allora è solo sfruttato, magari se non porta un tot di soldi a sera lo massacrano pure di botte. Dovevo dargli l'euro-" E che ti pensi che il tuo euro gli stravolge la vita?"- No, ma potevo darglielo e basta- "Ehh chi lo sa.....orami è andato, ma dai per me non sei fascista." ...e Stronzo? "Quello lo sei se vuoi sì, ma non lo sei stato ora, no"- Dovevo dargli l'euro- "mica ti esce dal culo l'euro!!"- Ma ti stai zitto fascista di merda?!- "E basta voi due! Dai Matti finisci il cornetto che è tardi".

Il mondo visto dai bambini

Oggi verso le 5 ricevo la telefonata di una Sabry in crisi; la sua casa era stata invasa da bimbi. Oltre a Ludo (che credetemi ha la vitalità di 10 bimbi di 3 anni) c’erano Gabriela (….mezza abruzzese e mezza spagnola) e Samuel (abruzzese….con nome spagnolo) e Luca (alleluja un nome normale). In poche parole i 4 stavano devastando la casa e le palle di Sabry. E quindi Tia è partito nella sua mission impossible: calmare le pesti. Appena arrivo sono stato colto da due morse alla gamba…..le braccette paffutelle delle due piccole pazze che tentavano di immobilizzare le mie gambe, mentre Samuel e Luca urlavano “uhhh Tia ora ci porta in motooooo” e Sabry mi guardava come a dire “salvami”. Dopo essermi liberato e aver convinto Samuel e Luca che a 3 anni andare sulla brumm è troppo presto ho tentato di giocare con loro. Tentato perché in realtà erano loro che giocavano con me. Sono diventato un tamagotchi vivente di un metro e 86……ho preso il tè, ballato, disegnato, fatto capriole, fatto l’albero ( io sto fermo e loro si arrampicano su di me…certi colpi alle palle che non sto a raccontare), giocato coi lego, visto cartoni, letto un pezzo di fiaba (..che è piaciuta più a me che a loro….eh lo so…ma quando leggo Dumbo mi commuovo sempre). Nulla. Dopo tutte ste cose sti mostriciattoli avevano ancora fiato. Ho tentato di corromperli col gelato…ma appena hanno svuotato i bicchieri erano pronti a ripartire. Allora mi sono inventato un gioco……. Ci siamo seduti a cerchio e ho detto “adesso Tia inizia a dire una storia poi quando vi indico andate avanti a raccontarla..inventate e dite tutto quello che volete”…erano perplessi ma hanno ceduto. Quindi “c’era una volta bambino di nome Andrea. Aveva 3 anni e viveva con la mamma su una nuvola chiamata Tuffolo…i suoi vicini di nuvola erano….”….e hanno iniziato. Non vi racconto la storia è troppo assurda; ma giuro che ero estasiato dalla loro fantasia…ho sentito di -“babbo natale che usa la slitta elettrica perché ama le bestie…non le vuole stancare quindi ha lasciato le renne dove stavano….e viaggia in slitta elettrica…elettrica perché non c’è il gas (…credo volesse dire gasolio) così non zozza il mondo"-“nonna papera in realtà…secondo meeee….è un’oca”;“ma le stelle è vero che sono vecchie??” “ehh si so vecchie me lo dice sempre la mia mamma!!” “si ma quanto vecchie??...quanti anni c’hanno le stelle per essere così vecchie??” “ehhh mòòò che ne so…però più o meno hanno l’età dei nonni…i nonni so vecchi eh” (sta frase la trovo geniale);“ma è vero che l’uomo c’è stato sulla luna?” –io-“si è vero”- “e che ha visto?”-“il mondo….dalla luna”-“non faceva prima a prendere un mappamondo?”. Insomma i bambini sono dei miti

Contraddizioni 2

Mia nonna è una contraddizione vivente, ed è per questo credo che sia la persona della mia famiglia con la quale ho più cose in comune e alla quale assomiglio di più. Clara….nonna Clara, una donnina piccolina di 85 anni tosta come poche, che la guerra non solo l’ha vissuta ma anche fatta. È stata partigiana, Brigata Maiella, una delle più valorose brigate che combatterono nazisti e fascisti. Nonna è una civetta senza confini, quando la vado a prendere per fare un giro mi fa aspettare mezz’ora perché non esce di casa se non è truccata, profumata e se non ha messo la scarpa con il tacco. È una catto-comunista convinta, tanto ama il Signore (messa tutte le sere, preghiere appena sveglia e prima di andare a dormire) e tanto odia i preti, passa ore a maledire Berlusconi e a rimpiange la morte di Berlinguer ( “che uomo Mattia che era…un compagno vero!!”). Indipendente e testarda come poche persone al mondo. A 85 anni non rinuncia ad uscire almeno 2 volte al giorno, da sola, caldo o pioggia non fa la differenza; non sia mai che uno le dice che forse è meglio se la si accompagna….è capace che ti mozzica. Salutista convinta (mangia solo cose biologiche che si cucina da sola) però non rinuncia ad un bicchierino di rum alle 9 di sera e alle sigarette post pranzo e cena.Ha un’ironia che taglia come una lama e lo sguardo di chi la vita l’ha vissuta e non subita.A volte mi chiedo come sia possibile che una donna così sia stata una partigiana…..ma le mie perplessità non avranno mai una sua risposta. Quando provo a farle delle domande cambia argomento, quello che so sul suo essere stata partigiana sono cose che lei si è lasciata sfuggire.Un giorno le chiesi se avesse mai ucciso qualcuno…. Mi fulminò con gli occhi (che sono uguali ai miei…anzi i miei uguali ai suoi) e mi chiese “cosa c’è da essere fieri di una cosa del genere Mattia? Fascista o nazista …sempre un uomo era…con una famiglia e degli affetti”, “si ma…nazista o fascista …non è la stessa cosa nonna”, “forse….so solo che c’erano delle cose che andavano fatte e io le ho fatte per la tua libertà….quella di tuo padre.. dei tuoi amici. Non della mia. Io ero partigiana e dall’altra parte c’erano fascisti e nazisti…ma eravamo accomunati da due cose: eravamo tutti giovani ed eravamo tutti dei poveri cristi schiacciati da qualcosa di più grande di noi. Non rimpiango quello che ho fatto, lo rifarei …però Mattia devi capire che ti rimane qualcosa di marcio dentro, anche se sai che hai fatto bene. Ti dico solo una cosa…. L’uomo ha diritto di camminare guardando l’orizzonte e non per terra Eccola qua………….una delle frasi di mia nonna che mi porto dentro. Una delle tanti. Giorni fa me ne ha regalata un’altra. Eravamo nel suo orticello a zappare. Mi ha sgridato perché non avevo annaffiato un tronchetto di un alberello sfigatissimo: “Ah nò ma che lo annaffio a fare? È piccolo!!”, “è piccolo perché è come te….cosa credi di essere una quercia?....te sei quell’alberello…ogni uomo è un albero Mattia. E mò annaffiati!!" Io un albero? Le parole di nonna mi hanno fatto venire in mente un passo del Vangelo secondo Matteo (….sono agnostico ma leggo i testi sacri…non si può?): “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere”. Ho pensato che l’associazione di mia nonna dell’uomo ad un albero sia stravera. Se un albero ha delle radici ben radicate nella terra può avere anche un tronco possente, frutti buoni e rami vigorosi che possono abbracciare il mondo. È la radice la cosa fondamentale. La forza dell'albero sta, non tanto in ciò che si vede, ma in ciò che non si vede. Non all'esterno, all'interno. Non sopra, ma sotto: nelle radici. Un albero è forte tanto quanto le sue radici. Un uomo è forte tanto quanto le sue radici. Nessun albero grande si può sviluppare oltre le sue radici. Non terrà.
E la radice di un uomo sta nel suo passato e nel suo presente Mia nonna è un pezzo della mia radice e io della sua, mio padre è un pezzo della mia radice e io della sua, mia madre è un pezzo della mia radice e io della sua, mia sorella è un pezzo della mia radice e io della sua, i miei amici sono un pezzo della mia radice e io della loro Ma le radici hanno bisogno d’acqua per dare linfa all’albero, per permettergli di fortificare i rami e far nascere buoni frutti. L’uomo è albero e acqua allo stesso tempo, ha bisogno di avere acqua per fortificarsi e dà acqua per permettere ad un altro di diventare una quercia. E l’acqua che serve ad un uomo è l’amore in tutte le sue forme. Se mi sei amico dammi quest’acqua se puoi, aiutami a farsi che il mio albero dia dei buoni frutti, ed io aiuterò te. Ma mi devi innaffiare con cura, come io devo innaffiare con cura te Se lo fai una volta ogni tanto allora tratti me come io ho trattato quell’alberello nell’orto di mia nonna……non gli ho dato la giusta rilevanza.Quindi…se sei disposto a darmi il tuo tempo….io poi posso darti i miei frutti, altrimenti trovati un altro albero.

Contraddizioni

A volte mi rendo conto da solo di essere una contraddizione vivente. Se ci rifletto penso che 1+1 in me non faccia mai 2.

  • Sono orgoglioso da far schifo ma sono il primo a chiedere scusa (anche quando non dovrei)Sono permaloso ma mi lascio dire di tutto (o quasi)
  • Sono geloso e possessivo ma pretendo che mi si lasci libero Sono pigro ma faccio mille cose
  • Sono cervellotico ma ragiono più di pancia che di testa
  • Sono di sinistra ma a volte ragiono come un fascista
  • Sono egocentrico ma odio essere al centro dell’attenzione
  • Sono uno che dà mille consigli ma non accetto quelli degli altri
  • Sono ambizioso ma poi mi accontento di come sto
  • Quando dovrei stare zitto parlo… e quando dovrei parlare sto zitto
  • Quando penso che mi nascondo in realtà mi espongo e quando mi espongo, in realtà, mi nascondo
  • Faccio mille domande ma raramente do risposte e le rare volte che tento di rispondere…mi incarto da solo
  • Cerco di prendermi cura delle persone, ma in realtà amo solo me stesso
  • Sono prepotente ma odio chi lo è
  • Penso sempre di essere speciale…….ma in fondo sono di una banalità impressionante
  • Quando penso di non farcela mi rendo conto che ho le palle…..quando penso di farcela …mi sfascio le ossa Sono un entusiasta di tutto…ma mi annoio subito
  • Quando faccio le cose di impulso la gente crede che sto manovrando chissà che cosa

Ma santo cielo………..penso di essere complicato invece…Cazzo come mi rode essere uno qualunque!

Io, papà e la musica

Quando ero piccolo non ero certo un bambino tranquillo. Si narra (manco fosse una leggenda...e vabbè) che:
  • ho iniziato a mangiare da solo a 8 mesi
  • appena ho imparato a camminare e correre ho preso il vizio di tentare di arrampicarmi su tutto.......e un giorno papà mi trovò sull'armadio.........ancora si chiede come ho fatto.
  • a sei mesi ero una sorta di stregone.......avete presente le culle con le sbarre che si usavano negli anni 70-80? ...eh mio papà, quando avevo 7 mesi, fu costretto a metterci una specie di rete sopra perchè tentavo di scavalcare e aveva paura che mi potessi spaccare la testa...un giorno nonna mi trovò che dormivo sulla rete......ancora si chiedono come ho fatto....io nn lo sò...chi se lo ricorda
  • avevo il vizio di sputare le carote.....e pare che in parecchi son stati sputacchiati...
  • tentavo di cavalcare tutti i cani che incontravo
  • ho rotto 6 vetri perchè appena vedevo una cosa tonda calciavo
  • appena entravo in acqua urlavo "il piedeeeeeeeeee buaaaaaaaa"...vedendo il piede in acqua ingrossato avevo paura di essermi fatto male......gli effetti ottici mica si capiscono da piccini eh.

Ma c'era una cosa che mi calmava subito....la musica. Mio papà per farmi dormire quando ero + grandicello (3 o 4 anni) era costretto a prendere la chitarra e cantarmi questa canzone. Ora che sono grande capisco il senso........il testo racconta di un papà leone che vede il suo cucciolo diventare grande ed iniziare a muoversi nella foresta a passi incerti...............credo che l'idea che aveva in mente papà mentre mi cantava questa piccola poesia era di andare al di là di una semplice ninna nanna....un piccolo messaggio. Sta di fatto..........che anche oggi amo questa canzone....mi rilassa.....e forse non sono ancora un leone ma un leoncino......cmq quando la sento chiudendo gli occhi e vedo una scena.....io ai piedi di papà che batto le mani e dico "ancoa ancoa pà" e lui che ride divertito e mi supplica "poi va a nanna però"....

Notte a tutti coloro che si sentono leoncini........o vogliono sentirsi leoncini ancora per qualche minuto

Pensiero di mezzo autunno

Dopo un giorno passato con le persone è bello prendersi spazio per sè...così camminando solo soletto riesci a notare mille cose.....Il cielo che verso le 6 di sera assume un colore strano, la luce che diventa azzurrina, le foglie secche e gialline per terra, le castagne che iniziano a cadere e te ne raccogli una e la strofini per bene perchè tua nonna, quando tu eri piccolo, ti ha detto che allontanano l'influenza.....la gente che non sa come vestirsi e passa da un eccesso all'altro ( o maglietta o cappotto)....tu che sei felice di vestirti tutto di blu mettendo un pò di colore solamente grazie alle scarpe da tennis e alla tua adoratissima sciarpetta leggera che ti attorcigli attorno al collo.....e camminando noti le luci quasi arancioni dei lampioni........le luci gialle che arrivano dalle case.....vedi la gente nei bar che si beve un tè invece di un cocktail....i rumori della città sembrano meno chiassosi...........vedi i bambini che giocano a calcio e le mamme urlano "noo che sudi e inizia a fare freddo...vuoi prenderti un mal di gola?"...i cani che annusano tutto e i loro padroni che sembrano guardare in un punto inesistente....l'odore delle pizze........e non puoi fare a meno di comprartene una.....bianca..."croccante con sale in superficie calda....e possibilemte vorrei l'angolo che è più scroccarello grazie".............ahhh che bello la pizza calda...soprattutto quando stai in riva al mare e ti arriva quella brezza che non è più piacevole come 2 mesi fà.... il mare poi......è blu scuro ma tranquillo, sembra che vada in letargo pure lui e decida di lasciarti in dono un pò del suo odore giusto così, tanto per non dimenticarti di lui ora che prendi sempre la macchina e lo vedi distrattamente.....la musica nell'orecchio che è sovrastata dal rumore del tuo masticare quella pizza croccante e calda....e cammini cammini........vedendo gli altri che non ti guardano mentre te vedi tutto e senti i profumi e senti...senti il pollice, l'indice e il dito medio della tua mano destra che iniziano a reclamare una penna....e allora ti siedi su una panchina....tiri fuori la tua agenda e la tua penna e scrivi....scrivi e scrivi......dell'autunno e di quanto ti piace....di quanto ti piace camminare da solo, mangiando una pizza calda sentendo ripetutamente una canzonetta stupida nell'ipod .....scrivi di quanto a volte ti senti scemo che per renderti felice basti così poco ed altre volte invece...boh, altre volte non lo sai nemmeno te cosa ti renderebbe felice...a questo punto......a questo punto .........me la dedico da solo... a questo punto stiamo tanto bene io e te....

Da piccolo

Quando ero piccolo avevo alcune certezze e alcune domande.....

  1. quando a scuola ho scoperto che la terra gira su se stessa su un asse leggermente obliquio mi chiedevo due cose........."se la terra gira allora è una giostra?.,............. e se gira su un asse obliquo come mai non camminiamo storti?"
  2. siccome mi avevano spiegato che quando il sole sale la luna cmq c'è..........ero certo che di giorno.....mi bastasse girarmi di scatto, senza preavviso................per vedere la luna.......
  3. "se io che vivo in Italia mi chiamo italiano...uno che vive in Francia si chiama francese.....perchè un tedesco non vive in Tedeschia?"
  4. c'entra come un cavolo a merenda.....hai prese questo detto?? io da piccolo non lo capivo proprio.....mia nonna mi dava il cavolo alle 5...per me era inconcepibile
  5. ero convinto che siccome ero di pescara tutti i bambini del mondo quando facevano il dettato scrivevano...."Pescara il......" (egocentrico fin da piccolo)
  6. ero sicurissimo che i miei giocattoli di notte prendessero vita.....motivo che mi spingeva a prendere del pane e del latte di nascosto e metterli sotto il letto.....caso mai avessero fame eh

.............. alcune di queste cose sono ancora mie certezze.

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